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di Safy Nebbou, con Catherine Frot, Sandrine Bonnaire, Wladimir Yordanoff, Antoine Chappey, Michel Aumont
(Francia, 2008)
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Curioso, destabilizzante e pure rivelatore. Non è poco per questo secondo film che ha il pregio di non essere ciò che appare a prima vista. Non un thriller parapsicotico, di quelli fin troppo visti; la storia, con relative palpitazioni, di una giovane farmacista in via di divorzio, convinta di riconoscere ad una festa di compleanno la propria figlia, scomparsa alla nascita in seguito ad un incendio. Non solo gli interrogativi sulla legittimità, l'ambiguità, addirittura la perniciosità delle azioni della protagonista, che lo spettatore inizierà inevitabilmente a porsi quando questa s'intrufolerà progressivamente nell'esistenza della famiglia, e della madre in particolare, della ragazzina. In modo più interessante, i veri interrogativi del film sono giocati sul principio dell'identificazione da parte della platea; a tratti per l'una, oppure per l'altra delle due donne. A tratti per quella che ci sembra reagire normalmente, a momenti in opposizione a quella che ci sembra mentire. Salvo sfociare in definitiva su quello che è in definitiva il tema nobile del film, la comprensione per ambedue, per la reazione sofferta e istintiva di due madri. È un giochino che sembra facile e che in L'EMPREINTE DE L'ANGE riesce in parte, grazie a due grandi attrici (Catherine Frot e Sandrine Bonnaire), come pure a un taglio della regia che sa sfruttare con abilità l'ambiguità dell'apparenza filmata. Solo in parte, poiché scivolare dai trucchi della suspense alla constatazione del dramma umano non è davvero cosa da poco.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
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